La chiesa fu edificata per volontà dal Comune di Spoleto nel 1527 in segno di ringraziamento alla Vergine per aver risparmiato la città dai saccheggi dei Lanzichenecchi artefici del “sacco di Roma”.
Grazie alla protezione della Vergine, la città non solo aveva evitato il pericolo, ma si era anche notevolmente arricchita grazie ad un proficuo commercio con l’esercito invasore: la “manna d’oro” rappresenta quindi i cospicui guadagni conseguiti dal popolo spoletino nel corso di questa vicenda.
La chiesa presenta all’esterno una pianta rettangolare di semplice architettura, mentre nella parte superiore è un tamburo ottagonale probabilmente più tardo.
L’interno ha pianta ottagonale con presbiterio absidato ed è il risultato di un rifacimento tardo-seicentesco.
Di notevole interesse sono un grande Fonte Battesimale, proveniente dal Duomo e databile alla prima metà del ‘500, ed alcune tele del pittore settecentesco Sebastiano Conca.
AA.VV., L’Umbria, Manuali per il Territorio, Spoleto, Roma 1978