La prima notizia dell’edificio è datata 956, quando in quest’area esistevano già l’episcopio e una prima cattedrale, denominata Santa Maria del Vescovato, edificata tra l’VIII e il IX secolo. Un decreto vescovile del 1067 accerta inoltre la presenza di un altro edificio facente parte del gruppo cattedrale, la cosiddetta “tribuna di San Primiano”, databile al IX secolo.
La costruzione del Duomo odierno fu avviata dopo il 1155, anno in cui Spoleto fu devastata dall’esercito imperiale di Federico “Barbarossa”,e terminò tra il XII e il XIII secolo, quando i Papi Innocenzo III nel 1198 e Onorio III nel 1216, consacrarono solennemente il nuovo edificio.
Nei secoli successivi la chiesa si andò progressivamente trasformando: nel XIII secolo fu ingrandita la facciata e realizzato, tra 1374 e 1384, un vasto ciclo ad affresco, oggi quasi scomparso; tra 1467 e 1469 Filippo Lippi realizzò gli affreschi dell’abside, mentre numerose cappelle cominciarono ad arricchire le navate ed il transetto; tra XV e XVI secolo fu costruito il portico rinascimentale e dal 1638 venne integralmente ricostruito l’interno.
Il campanile, parte dell’edificio romanico, è realizzato con materiale di spoglio, come si evince dalle numerose iscrizioni e rilievi di epoca romana e altomedievale presenti sulle pietre che lo compongono.
La facciata è ornata da cinque rosoni, dal portico, opera di Ambrogio Barocci da Milano realizzata tra 1491 e 1504, e dal mosaico, firmato e datato da un “Doctor Solsternus” nel 1207. Entrando nel portico si ammira il bellissimo portale maggiore romanico, finemente scolpito con motivi fitomorfi e zoomorfi.
L’interno della chiesa è il risultato del rinnovamento seicentesco, promosso dai Barberini e realizzato dagli architetti camerali Luigi Arrigucci e Domenico Castelli tra il 1638 e il 1644. Il bellissimo pavimento della navata centrale è invece ancora quello originale della cattedrale romanica ed è di tipo cosmatesco, composto di tessere di pietra, porfido e serpentino; quello delle navate laterali, a rombi di pietra bianca e rossa, fu posto in opera nel 1481.
Un ulteriore rinnovamento dell’interno del duomo, effettuato tra il 1785 e il 1792, fu diretto dall’architetto Giuseppe Valadier e comportò il rifacimento dell’altare maggiore e di quelli laterali.
La Cattedrale di Spoleto conserva preziose opere d’arte, tra le quali gli affreschi del Pintoricchio nella cappella Eroli (1497), la tela ad olio di Annibale Carracci raffigurante la Madonna col Bambino e i Santi Francesco e Dorotea (1599) e la Santissima Icone, preziosa opera bizantina dell’XI-XII secolo donata nel 1185 dall’Imperatore Federico Barbarossa in segno di pace.
L’abside è interamente decorata dai bellissimi affreschi raffiguranti Storie della Vergine, realizzati tra 1467 e 1469 da Fra’ Filippo Lippi, le cui spoglie sono custodite nel monumento sepolcrale situato nel transetto destro.
La Cappella delle Reliquie conserva una lettera autografa di San Francesco, mentre nell’ultima cappella della navata destra è esposta la Croce di Alberto Sotio, firmata e datata 1187, uno dei migliori esemplari di croce dipinta di epoca romanica in Italia.
L’Umbria, Manuali per il Territorio, Spoleto, Roma 1978; AA.VV. La Cattedrale di Spoleto, Spoleto 2002; B. Toscano, il Duomo di Spoleto, Spoleto 1969